RAIN MAN - L'UOMO DELLA PIOGGIA

Los Angeles. Commerciante d'auto sommerso dai debiti, Charlie Babbit (Tom Cruise) si fionda a Cincinnati con la fidanzata Susanna (Valeria Golino) per aprire il testamento del defunto papà.

Con sorpresa: a te lascio la mia vecchia ed adorata Buick, il resto, tre miliardi e passa, alla clinica per malati di autismo in cui è ricoverato tuo fratello Raymond (Dustin Hoffman).

Ma non ero figlio unico? Prova a protestare il sorpresissimo giovine.

Incavolato nero, non può far altro che arrendersi all’evidenza e imbarcare con sé lo sconosciuto congiunto nella speranza di diventarne il tutore (e mettere le mani sui soldi).
Si va a Las Vegas.

Lungo la strada sarà conquistato da quello strano tipo chiuso in se stesso ma dal genio matematico.

RAIN MAN - L'UOMO DELLA PIOGGIA è un bel film, diretto dall’ottimo Barry Levinson , che si regge in equilibrio tra commedia e dramma, pluridecorato sul campo degli Oscar (film, regia, sceneggiatura e Dustin Hoffman), smaccatamente ruffiano, con qualche buco di sceneggiatura e qualche incongruenza (ricordarsi le carte uscite potrebbe non bastare per vincere a Blackjack nda).

Dustin Hoffman è gigantesco in un ruolo difficile, nel suo istrionismo raffreddato (Orso d'oro al Festival di Berlino 1989) ma anche Tom Cruise non se la cava male.

Valeria Golino? Non pervenuta. Come attrice, si intende.