UN GIORNO PERFETTO

Roma. E' passato già un anno, eppure non riesce a riprendersi dal trauma del distacco il poliziotto Antonio Buonocore (Valerio Mastandrea), caposcorta dell'onorevole Elio Fioravanti.

La moglie Emma (Isabella Ferrari), stanca di botte, l'ha piantato, andando a stare con i figli Kevin e Valentina da mamma Adriana (Stefania Sandrelli).

Mentre il deputato briga per essere rieletto per non perdere lo scudo dell'immunità, suo figlio, lo scorbutico studente di legge Aris s'innamora, ricambiato (?), della nuova e giovane compagna di papà, la snob Maja (Nicole Grimaudo).

Intanto l'agente, una spugna di rabbia che esplode e si riassorbe, preme perchè la consorte, appena licenziata dal call center, torni a casa con lui.

Dai, sali in macchina.

Tragedia annunciata.

UN GIORNO PERFETTO è un doloroso, crudele e angosciante dramma familiare che il regista Ferzan Ozpetek ha tratto, con un montaggio che passa da momenti di tensione a contemporaneità più leggere, volte a un ottimismo che sembra una irraggiungibile chimera, dall'omonimo romanzo di Melania Mazzucco.

Una terribile storia di violenza casalinga, la cronaca di una giornata di straordinaria follia con protagonisti sfigatissimi: partendo da un avvenimento che non promette niente di buono, si fa marcia indietro ripercorrendo dal principio un'intera giornata che appunto viene definita "perfetta".

Bravi come sempre l'allucinato Valerio Mastandrea e l'impaurita Isabella Ferrari, irrimediabilmente divisi dalla rabbia e dalla follia.

Sicuramente non un capolavoro ma guardabile.