1 KM DA WALL STREET

New York. Il diciannovenne Seth Davis (Giovanni Ribisi) ha abbandonato gli studi al college per aprire una redditizia bisca clandestina. Suo padre, giudice, lo considera un incapace e un fallito.

Così, anche per far cambiare idea all'amato genitore, entra nella J.T. Marlin, una società che opera in Borsa.

Il ragazzo ha un talento naturale per gli affari, insomma ci sa fare il portafogli presto si gonfia, anche se deve guardarsi dall'invidioso vicecapo Greg.

Anche a causa del flirt con la segretaria Abby (Nia Long). E mentre fa comunella con il broker straricco Chris (Vin Diesel) inizia a sentire odore di truffa.

E qualche morso della coscienza.

1 Km da Wall Street è un originale e acuto dramma sociale, che si aggira con competenza e disgusto dalle parti della Borsa come sottolinea il brutto titolo tradotto (l'originale è «Boiler Room»).

Peccato che le sacrosante bastonate ideali ai cinici arrampicatori,  finiscano a tarallucci e vino nell'accomodante finale.

Però la sua voglia di denuncia di una cultura il cui unico faro illuminante è il denaro è evidente (anche se fortemente stemperata dalle esigenze dell' happy end).

Realizzato nell'anno 2000, il film è fortemente impregnato nelle tematiche della New Economy.

Il cast è bene assortito ed offre una discreta prova di insieme.