IL PIANISTA

Varsavia, 1938. Il giovane e talentuoso pianista ebreo Wladislaw Szpilman (Adrien Brody) si accorge in fretta che l'aria si è fatta malsana (sta suonando Chopin per una registrazione radiofonica proprio mentre arriva la notizia dell'invasione nazista della Polonia nda), anche se nessuno prima di allora aveva mai sentito parlare del nodo scorsoio delle leggi razziali.

La costruzione del (famigerato) ghetto, dove viene spedito con la famiglia, toglie ogni dubbio, ma il peggio deve venire: prima la fame e poi la partenza di freddi e mortali vagoni carichi di persone con la stella gialla (e non solo) sul petto verso destinazioni oscure.

Dopo tre anni di rastrellamenti nella città bombardata il musicista è rimasto solo, visto che i pochi conoscenti venivano presi uno ad uno.
Per molti mesi scappa da un rifugio all'altro, impaurito e affamato, assistendo, impotente, di nascosto, a molte atrocità.

Quando sembra essere arrivata la fine si trova davanti un tedesco che non ha il cuore di pietra, un soldato, non un nazista: perchè non mi uccide, capitano Hosenfeld (Thomas Kretschmann)?

Si salverà, alla fine, e lo troveremo di nuovo al piano, proprio come all'inizio.
Ma naturalmente l'esperienza lo ha devastato.
Niente, neppure Bach sarà più come prima.

Torna la rappresentazione dell'Olocausto, e per mano di un altro "autore" di rilievo.
Sembrava proprio che Mastro Spielberg avesse detto l'ultima parola, invece ecco una storia sul ghetto di Varsavia.

IL PIANISTA è un altro toccante e sconvolgente dramma, tratto dal romanzo autobiografico del sopravvissuto (anche al capitano tedesco, perito poi in un campo di concentramento sovietico) Szpilman, che il regista/ profugo polacco (era bambino nel ghetto di Cracovia) Roman Polanski, dirige con una decorosa sobrietà, tra soavi musiche di Beethoven, Chopin e Bach.

Il film ha vinto la Palma d'oro al festival di Cannes 2002 prima del triplo (meritato) Oscar per film, sceneggiatura e Adrien Brody (che io avevo già apprezzato molto in The jacket), affilato, dolente, perfetto protagonista.