SUITE FRANCESE

Bussy, Francia, giugno 1940. Nella villa dell'arcigna e dispotica suocera Madame Angellier (Kristin Scott Thomas), la dolce sposa senza amore e di guerra Lucile Angellier (Michelle Williams) attende in forzata compagnia le rare notizie del marito disperso al fronte.

Intanto,  nel borgo di campagna diventato rifugio dei profughi parigini, ogni casa è requisita da una guarnigione della Whermacht.

Proprio in casa di Madame Angellier s'insedia il tenente Bruno von Falk (Mathias Schoenaerts).

Sorpresa! Il germanico invasore non è troppo malvagio se non per costrizione, dalle buone maniere e persino molto colto, tanto da scrivere partiture musicali. Insomma più a suo agio con il pianoforte che con la luger d'ordinanza.

Sulle prime Lucile cerca di ignorare la sua presenza, ma ben presto i due giovani vengono travolti dalla passione.

Come palpita il cuore della dolce Lucile.

SUITE FRANCESE è un tormentato e romantico melò, tratto dal romanzo di una scrittrice ebrea deportata ad Auschwitz, che racconta l'impossibile, ma non nuova, storia d'amore tra due nemici per caso.

Stilisticamente elegante ed impeccabile, dovrebbe piacere soprattutto alle femmine e ai cantanti, malgrado la dose di romanticismo non appaia eccessiva.

I tre protagonisti, impeccabili, rendono benissimo gli stati d'animo dei personaggi, seppur disegnati da un contorno leggermente scontato. Ottimi fotografia e costumi.

Una visione si può concedere.