RAMBO 2- LA VENDETTA

Rambo 2 la vendetta
Usa. Il nerboruto John Rambo (Sylvester Stallone), condannato ai lavori forzati per aver fatto vedere i sorci verdi (e mimetici) allo sceriffo montanaro provocatore del primo episodio, tira a sera spaccando pietre.

Il suo vecchio comandante Trautman (Richard Crenna), gli offre la libertà a condizione di una nuova missione in Vietnam: dovrai dimostrare che laggiù ci sono ancora prigionieri americani rinchiusi nei campi da liberare.

L'ancora efficiente macchina da guerra è paracadutato tra i vietcong (rossi, di fede), con la raccomandazione di far meno rumore possibile, insomma guardare senza toccare.

Lui esegue in maniera disciplinata, ma, al punto di ritrovo prestabilito, nessuno viene a riprenderselo.

Proprio mentre i furibondi gialli (di pelle) fremono dalla voglia di fargli la festa.

E se Rambo si arrabbia allora sei nei guai. E sicuramente verrà a cercarti.

Seconda puntata sceneggiata da Sylvester Stallone e diretta dal regista George Pan Cosmatos, dal sapore fumettistico, delle avventure di quello che sembra il nipote di Superman, nel quale si mette l'accento sul grande orgoglio patriottardo a stelle e striscie, molti muscoli, espressioni facciali monocorde e cervello ai minimi termini.

Fu persino utilizzato come veicolo di propaganda per la politica del presidente Reagan che ne approfittò subito (“La prossima volta manderò Rambo”).

Sylvester Stallone gonfia i muscoli (il vero contenuto del film: la rilucente massa muscolare nda), serra le mascelle e non finge nemmeno di pensare.

Banalità e cadaveri a gò-gò, ma azione indiscutibilmente vertiginosa.