LA POLIZIA ACCUSA:IL SERVIZIO SEGRETO UCCIDE

Roma. Il risoluto commissario Giorgio Solmi (Luc Merenda) è certo: c'è sicuramente un filo (nero) che lega le morti apparentemente accidentali di tre ufficiali.

Quindi pancia a terra ad indagare a destra (soprattutto) e a manca. Anche se i suoi metodi sbrigativi non raccolgono l'approvazione del giudice istruttore Michele Mannino (Mel Ferrer): l'avverto commissario, io applico solo la Legge.

Quando bussa alla porta dei servizi segreti, il piedipiatti sembra trovare un supporto nel capitano Mario Sperlì (Tomas Milian): anche noi siamo sulle tracce dell'avvocato Giulio Rienzi, quello che sembra il dominus di tutto.

Le indagini chiariscono sempre di più le idee al coraggioso commissario, tra sparatorie ed inseguimenti, fino a lambire una macchinazione enorme, fino ai massimi livelli.

Trame eversive per destabilizzare la FALSA democrazia e rovesciare lo Stato.

E le sorprese non sono finite.

LA POLIZIA ACCUSA: IL SERVIZIO SEGRETO UCCIDE è un solido e teso poliziottesco a forte connotazione politica (de' sinistra) con cui il regista Sergio Martino sfrutta il momento e mette sotto accusa i (soliti) Servizi Segreti (deviati), lo stragismo di Stato e le collusioni ai più alti livelli: grandi imprenditori, avvocati, ufficiali dell'esercito.

Naturalmente la violenza non manca, accompagnata da qualche caduta, come i golpisti al telefono che ripetono ossessivamente nomi veri e gergali, un killer che deve eliminare tre persone e ne fa fuori solo una (ma permette un inseguimento!), la Polizia in elicottero che attacca un campo di addestramento lanciando granate come se fosse un reparto d'assalto...

Comunque un film che non sfigura al cospetto di altri prodotti similari degli anni '70.

Finale amaro e pessimista.

Da segnalare la pettinatura di Tomas Milian: agghiacciante!!!