LA VENDETTA DI CARTER

Seattle (Usa). Torna a casa dopo quattro anni per il funerale del fratello, morto in un misterioso incidente d'auto, il muscolare Jack Carter (Sylvester Stallone).

L'uomo è un "aggiustatore finanziario", ovvero si guadagna da vivere come tirapiedi di uno strozzino di Las Vegas.

Non ci credo, mormora alla vedova Gloria (Miranda Richardson) e alla problematica nipote Doreen (Rachel Leigh Cook), certe che sia stato realmente un incidente.

Deciso a scoprire la verità, cerca lumi dall'antico conoscente di gioventù Cyrus Paice (Mickey Rourke), viscidamente coinvolto in un trucido giro di film porno in combutta con l'esperto e danaroso informatico Jeremy Kinnear .

Dopo aver pestato molti calli è tutto chiaro.

Oh, yes, qualcuno l'ha ucciso dopo che il poveraccio aveva fatto una sconvolgente scoperta.

E ora vi ammazzo tutti.

LA VENDETTA DI CARTER è un convenzionale e violento poliziesco, con molta azione, facce truci e poche idee.

Rifacimento, forse in peggio, di un film inglese con Michael Caine di trent'anni prima. Non ci si annoia e le numerose scene d'azione sono ben realizzate, ma il primo film rimane inimitabile.

Proprio l'attore è reclutato per una fulminea comparsata che regala grinta e classe.

Sylvester Stallone, muscoli apparentemente d'acciaio e volto pietrificato, è sublime nell'inespressività. Infatti mantiene più o meno la stessa espressione per tutto il tempo e non è chiaro se stia facendo il duro o recitando per inerzia.