PITCH BLACK

Da qualche parte nella galassia. E' costretta ad un "atterraggio" di fortuna l'astronave intergalattica che sta conducendo un gruppo eterogeneo di persone verso un lontano avamposto chiamato Nuova Mecca.

I naufraghi stellari arrivano al momento giusto perché il desertico e sconosciuto pianeta è proprio alla vigilia di una eclissi totale che allinea tre astri solari e che lo sprofonda in una interminabile notte.

L'unico membro dell'equipaggio che è rimasto vivo è il pilota Carolyn Fry (Radha Mitchell), mentre i passeggeri che si arrampicano dal relitto comprendono un ufficiale di polizia (Cole Hauser) e il pericoloso prigioniero che sta trasportando, Riddick (Vin Diesel).

Cosa fare, si chiedono, mentre osservano le abitazioni abbandonate.

Non ci metteranno molto a scoprire che il pianeta è infestato da stormi di mostruosi ed assetati di sangue volatili fotofobici.

Riusciranno a rimanere vivi?

PITCH BLACK è una ingegnosa pellicola di fantascienza spaziale imperniata sull'ancestrale paura del buio e  incrociata con l'horror grazie ad alieni poco amichevoli, in bilico tra ALIENS e FANTASMI DA MARTE.

Suspense sagace, atmosfere inquietanti nel deserto (esterni nel Queensland), due o tre belle idee di sceneggiatura tra cui il "cattivo" che si trasforma in eroe e un finale non scontato.

Inoltre può vantare semplici ma efficaci idee, come il viraggio giallo/blu in funzione del sole che in quel momento illumina la superficie del pianeta, che rimangono impresse.

Un prodotto che incarna al meglio lo spirito del b-movie di hollywoodiana memoria?

D'accordo, ma più intelligente, coinvolgente e spaventevole di tanti colossi di serie A.