A.I. - INTELLIGENZA ARTIFICIALE

In un lontano futuro. Dopo lo scioglimento della calotta polare gli oceani hanno sommerso il mondo e decimato la popolazione.

Il robot bambino David (Haley Joel Osment), ultimo modello ideato dal dottor Hobby (William Kurt), è adottato dai ricchi umani Monica (Frances O' Connor) e Henry per rimpiazzare il figlioletto in coma Martin.

L'ospite è felice nella nuova casa, dove chiede solo di essere amato, ma dopo la guarigione del fratellino, la "mamma" l'abbandona nel bosco.

Vagando con l'orsetto giocattolo (parlante) Teddy, incontra il gigolò meccanico Joe (Jude Law), che gli evita la rottamazione e lo porta nell'arena, dove il pubblico impietosito lo salva da una fine orrenda.

L'incontro con la Fata Turchina è il preludio, duemila anni dopo, al ritorno a casa.

A.I. - INTELLIGENZA ARTIFICIALE è un originale e affascinante, ma anche fluviale e dispersivo kolossal tecnologico di mastro Steven Spielberg, che stilisticamente e tecnicamente non si discute, già interminabile progetto del maestro Stanley Kubrick.

Una favola triste, addirittura angosciosa ed angosciante, che mescola E.T., Pinocchio e BLADE RUNNER, dando vita a un film complesso e commerciale allo stesso tempo.

Insomma filosofia e fantascienza, merce caldamente sconsigliabile ai bambini.

Con quesiti sulle questioni etiche della scienza, sul futuro della specie umana e delle intelligenze artificiali, sulle responsabilità morali degli uomini verso gli esseri da loro creati, con la presunzione umana, la presunzione di sostituirsi a Dio.

Haley Joel Osment faceva già intravedere di essere un mostro. Di talento, si intende.

Non un capolavoro, infatti a tratti affascina ed emoziona, a tratti infastidisce e annoia.

Comunque da vedere.