VELENO

Caserta. Vivono un'esistenza modesta ma felice Rosaria (Luisa Ranieri), finalmente in dolce attesa, e il fiero allevatore di bufale e contadino Cosimo (Massimiliano Gallo).

Purtroppo il terreno di Cosimo e sua moglie Rosaria fa gola all'imprenditore Donato Vasile (Nando Paone), che si serve del nipote, l'abietto avvocato Rino Caradonna (Salvatore Esposito).

I due ostinatamente rifiutano di lasciare che i loro terreni diventino una discarica destinata a tomba di rifiuti tossici: le minacce e le ripercussioni da parte degli esponenti della camorra non li piegano.

I due coniugi non vogliono staccarsi dalle loro radici e dalla loro terra interamente dominata da un potere mafioso che corrompe e distrugge.

Ezio, fratello di Cosimo, e sua moglie, invece, accettano, attratti da facili guadagni, di essere complici della devastazione dei loro territori.

A complicare ulteriormente le cose è la grave malattia di Cosimo causata dal veleno che contamina l'acqua, i raccolti, il bestiame.

Il calvario del protagonista diventa la sintesi delle piccole e grandi contraddizioni di un territorio violato, una terra di fatto abbandonata a se stessa, dove lo Stato sembra aver definitivamente abdicato alle sue funzioni, dove l'unico potere riconoscibile e riconosciuto è rimasto solo quello criminale.

VELENO è un crudo melodramma, ispirato a una storia vera nella famigerata Terra dei Fuochi. Il film, per la regia di Diego Olivares, che pesca a piene mani dal filone di GOMORRA , avvince ma esagera con le disgrazie.

Tanto che a minacce e roghi, s'aggiungono un cancro incurabile e un immondo pedofilo.

Narrazione molto realista con dialoghi in dialetto.

Il cast si avvale di un'ottima Luisa Ranieri (la quale nonostante la parte dimessa sprizza sensualità da tutti i pori), un intenso Gallo e un laido ma convincente Nando Paone.