THE BLUES BROTHERS

Chicago. É finalmente scarcerato per buona condotta dopo cinque anni dietro le sbarre Jake Blues (John Belushi).

Ad attenderlo davanti alla Joliet Prison il fratello Elwood (Dan Aykroyd) e una brutta notizia comunicata dalla viva voce di suor Mary Stigmata (Kathleen Freeman): se non si trovano sull'unghia cinquemila bigliettoni, questo orfano­trofio, dove siete cresciuti a pane e soul, dovrà chiudere, som­merso dai debiti con il fisco.

Convinta faticosamente la reli­giosa che non faranno rapine, non resta che rimet­tere in piedi la Blues Brothers Band.

Ma il disastro­so tandem, malgrado l'illuminazione divina, è presto inseguito da una folla inferoci­ta, nazisti dell'Illinois compresi.

Ce la faranno i nostri eroi?

THE BLUES BROTHERS è un irresistibile esempio di cinema demenziale, unico nel suo genere, diretto con brio a dir poco vorticoso dal regista John Landis.

Un frulllato musical-paro­distico (eccessivo solo per durata, probabilmente piccole sforbiciate avrebbero reso più snella la visione nda) che corre a trecento all'ora sulle strade del nonsense, dal tasso di divertimento altissimo.

In una overdose di catastrofi da sbellicarsi, sfilano impassibi­li, affiancati dal grande Ray Charles, da Aretha Franklin, da James Brown ed altre stelle del rhythm and blues e da svariati big dello spetta­colo, l' impagabile, e visibilmente divertita,l'affiatata ed esuberante coppia John Belushi e Dan Aykroyd.


Certo, probabilmente era impossibile sbagliare con un duo comico delle scuderie del Saturday Night Live e una colonna sonora di lusso e irrepetibile.

John Belushi (Jake) e Dan Aykroyd (Elwood) fissano per sempre nell'immaginario collettivo la moda dell'abito nero completo di cravatta, cappello e occhiali da sole e si lanciano a tutto gas per le strade di Chicago a bordo della loro Bluesmobile, seminando macchine della polizia e caos in nome di Dio.

THE BLUES BROTHERS, quello che si dice un cult movies tra ingegno e follia.

Da assumersi senza controindicazioni.