MR. BROOKS

Portland, Oregon (Usa). Nessuno sospetta che il noto ed irreprensibile filantropo Earl Brooks (Kevin Costner) sia il famigerato serial killer delle coppiette.

Uomo d'affari di successo e padre amorevole, è il tipo di uomo al di sopra di ogni sospetto.

L'industriale è succub del suadente Warshall (William Hurt),visibile solo a lui, che lo accompagna istigandolo al delitto.

Senonché l'ultimo doppio omicidio è fotografato dal giovane dirimpettaio delle vittime (Dane Cook).

Mi chiamo Smith, nessun ricatto, voglio solo partecipare alle sue sanguinose imprese.

Intanto sul caso indaga la depressa ma tenace detective Tracy Atwood (Demi Moore).

MR. BROOKS è un eccitante, originale e morboso thriller, cosparso di scene truci, che riesce a trovare una spiegazione plausibile ai ripetuti colpi di scena e alle sottostorie incrociate, pur nella totale assurdità della trama.

Così si va dal grottesco (quando non demenziale) per le scene di Mr. Brooks, al poliziesco puro per la poliziotta che indaga. Tra queste si insinuano altre due sottotrame (il testimone emulatore e il contesto famigliare) a complicare il tutto.

Probabilmente l'idea vincente del film è stata quella di farlo interpretare ad un attore sulla carta improbabile (per i ruoli precedenti recitati) come Kevin Costner che invece se la cava benissimo.

Gradevoli i battibecchi dialettici fra William Hurt, oscuro amico immaginario, e Costner, entrambi capaci di stupire con due ottime interpretazioni.

Demi Moore appare stranamente legnosa.