JOHNNY MNEMONIC

New York, 2021. Il giovane corriere neurale Johnny (Keanu Reeves), con un impianto nel cranio che gli consente di usare il suo cervello come un hard disk, usa la testa invece della ventiquattr’ore.

Unica controindicazione: per fare spazio, l’emisfero cerebrale, sommerso di informazioni, sottrae spazio ai ricordi del passato.

Raddoppiata la capacità della sua memoria con una espansione, riempie il cervello di dati e poi li recapita. Mica gratis, ovviamente.

Purtroppo la massa di dati che per una grossa somma ha accettato di recapitare supera i suoi limiti, e lo porterà alla morte se non sarà in grado di scaricarla entro breve tempo.

Ciò che Johnny ignora è che sta trasportando la formula criptata della cura del male del secolo, il NAS (Sindrome da Attenuazione del Sistema Nervoso), trafugata da alcuni ricercatori della Pharmakom che vogliono renderla pubblica.

Ma la multinazionale farmaceutica che ne è proprietaria è intenzionata invece a trarne il massimo profitto. Ed ha incaricato la Yakuza di recuperarla a qualsiasi costo.

Accompagnato dalla bella Jane, guardia del corpo contagiata dal NAS, ed inseguito dai sicari della mafia giapponese che dopo aver trucidato gli scienziati ribelli vogliono ora letteralmente la sua testa, microchip compreso, Johnny trova rifugio tra i Lotek.

Riuscirà il ragazzotto a decodificare la formula ed a liberarsene prima che l’eccesso di dati nella sua mente raggiunga il punto critico?

JOHNNY MNEMONIC è una bizzarra galoppata nell’universo virtuale. Ed è uno di quei casi in cui il fattore storico fa la differenza. Erano i tempi in cui il cyberpunk, la computermania, il digitale e le leggende via etere facevano il loro massiccio ingresso nei sogni di tutti.

Uscito troppo in anticipo sui tempi, quindi incompreso (visto oggi rende molto meno), è un assoluto precursore del nuovo modello di cyberpunk che sfocierà in futuro in MATRIX.

Ambientata nel 21° secolo (che ormai è anche il nostro), la vicenda dipinge un mondo ipertecnologizzato e al tempo stesso decadente, in cui gruppi economici di dimensioni planetarie controllano i loro enormi interessi ricorrendo senza scrupoli alla forza illegale di organizzazioni criminali come la Yakuza, la potente mafia giapponese.

Allo strapotere delle multinazionali si contrappongono gruppi di resistenza clandestini come i Lotek, che vivono, confusi nell’eterogenea massa di una popolazione tagliata fuori e minacciata dal nuovo morbo del secolo, tra le rovine fatiscenti e abbandonate delle periferie urbane.

Il grosso neo di JOHNNY MNEMONIC è di aver affidato la regia (inconcludente) a tal Robert Longo, ex pittore purtroppo convertitosi al cinema.

Discreto il cast, tra cui possiamo menzionare, oltre a Keanu Reeves che prende le misure alla matrice, Dina Meyer (Starship Troopers), il rapper Ice-T, il regista-attore Takeshi Kitano e Dolph Lundgren.