IL GIURATO

New York. Ha presto di che pentirsi la coraggiosa scultrice Annie Laird (Demi Moore): è stata un’imprudenza aver accettato di far parte della giuria nel processo contro il capo mafia Boffano (Tony Lo Bianco).

Se l’affascinante tirapiedi del padrino, ammantato del soprannome di Maestro (Alee Baldwin), gironzola attorno alla seducente ragazza, madre single del dodicenne Oliver (Joseph Gordon Levitt), è solamente per istigarla a votare per l’assoluzione dell’imputato.

In pratica le ordina di votare “non colpevole”, altrimenti il ragazzino farà una brutta fine.

Il mascalzone psicopatico con velleità filosofiche non scherza, come dimostra l’assassinio di Juliet (Anne Heche), la più cara amica della terrorizzata mamma.

Che però tiene ben nascosto un asso nella manica.

IL GIURATO è un modesto giallo gruviera, sospeso tra il thriller psicologico e il dramma giudiziario, di evidente assurdità e pieno di incongruenze (si sono mai visti criminali così fessi?), comunque dotato di una discreta suspense.

La prima parte è dotata di un’atmosfera cupa e minacciosa, che purtroppo si disperde in un secondo tempo con troppa carne al fuoco, sviluppi fin troppo prevedibili e una conclusione tirata inutilmente per le lunghe.

La sempre sensuale Demi Moore e il burino rifatto Alec Baldwin, cattivo dagli occhi cerulei, si azzannano e tubano senza tregua per due ore, nemmeno sfiorati dal timore del ridicolo.

Sprecato il valido cast di contorno.