I PREDATORI DELL'ARCA PERDUTA

Usa, 1936. Appena saputo che quel cattivone di Adolf Hitler vuole sgraffignare lo scrigno con Ie tavole dei dieci comandamenti, racchiuse nella biblica Arca dell'alleanza, Washington convoca d'urgenza l'archeologo Indiana Jones (Harrison Ford).

"Devi arrivare prima tu", è l'ordine perentorio.

Il giovane non batte ciglio e s'imbarca per il lontano Nepal e da qui, seguendo le dritte di un antico medaglione, si catapulta in Egitto, scontrandosi ripetutamente con i nazisti che hanno ingaggiato un suo collega, il francese Belloq (Paul Freeman).

Ecco l'Arca, sepolta nel deserto. Ora è un continuo tiramolla con i cattivi.

Chi la dura la vince.

I PREDATORI DELL'ARCA PERDUTA è un appassionante e ironica riscoperta dell'avventura, una girandola infinita di strepitose trovate e di stupefacenti invenzioni sceniche (quadruplice Oscar), che diedero nuovo lustro all'esplosivo talento e all'inimmaginabile fantasia narrativa e visionaria di mastro Steven Spielberg.

Indubbiamente della fortunatissima saga, uno dei migliori. Pellicola visivamente notevole: Indiana Jones salta, corre, insegue ed è inseguito in memorabili scontri con nazisti  al pari di un personaggio dei fumetti.

Tra serpenti velenosi, micidiali trabocchetti e pericoli di ogni specie, l'impavido Harrison Ford s'arrampica con baldanza sull'Olimpo di Hollywood, divertendosi, e si vede, nella leggerezza e naturalezza della sua recitazione.

Da non perdere lo scoppiettante prologo: c'è il meglio del cinema.

Cinema d’avventura destinato all’intrattenimento più puro e senza pretese autoriali.

Travolgente.