FERITE MORTALI

Detroit (Usa). É troppo manesco l'irascibile Orin Boyd (Steven Seagal), un poliziotto che non è mai andato d'accordo con i superiori per la sua granitica ostilità alle regole.

Cacciato dai servizi segreti, malgrado abbia sventato un attentato al vicepresidente degli Stati Uniti, è sbattuto in un distretto di frontiera, quello più sfigato della città, il 15.

L'occhio resta però spalancato anche quando dirige il traffico, così assiste al furto di un ingente quantitativo di eroina tenuto sotto sequestro nei magazzini della centrale.

Fatti gli affari tuoi e resta fuori da guai, gli suggeriscono a muso duro i nuovi e corrotti colleghi.

Un invito a nozze per il piedipatti, che si allea al finto spacciatore Latrell Walker (DMX), in realtà il ricco navigatoredi Internet Leon Rollins, per scoprire gli immondi traffici della polizia.

Riuscirà l'intrepido poliziotto dal grilletto (e l'insubordinazione) facile a sgominare i criminali.

FERITE MORTALI è un pedestre e fragoroso film d'azione del regista polacco Andrzej Bartkowiak, già noto direttore della fotografia, che va in estasi per gli inseguimenti e gli scontri d'auto, gli uni e gli altri di spettacolare impatto, soprattutto per i timpani.

Il tutto mescolato con sparatorie e ripetuti scontri fisici a base di arti marziali di cui è specialista il protagonista.

L'ormai cinquantenne Steven Seagal, più che del comunque provvidenziale parrucchino, avrebbe bisogno di una faccia di ricambio, possibilmente dotata di espressioni.

FERITE MORTALI risulta quindi abbastanza scontato per trama e contenuti.

Gli appassionati del genere e i fans di Seagal probabilmente non resteranno delusi, ma l'assenza di inventiva e originalità rende il prodotto poco emozionante e solo in parte divertente.

Non per palati fini.