110 E FRODE

USA. John (Jason Lee) è un bravo ragazzo responsabile e laborioso. Purtroppo (per lui) è preda di Elaine Warner (Leslie Mann), la fidanzatina perfetta, per giunta figlia del suo dittatoriale datore di lavoro.

Hanno appena raggranellato a fatica la somma di trentamila dollari, capitale necessario quale acconto per mettere su casa e convolare a giuste nozze.

Ma proprio in quel momento Noreen, l’amata nipotina di John, figlia della libertina sorella Patty, cresciuta tra mille difficoltà, gli comunica di essere appena stata scelta a Harvard, e gli ricorda la sua promessa di mantenerla agli studi.

Come dirlo alla mia futura moglie?

Per trovare gli altri trentamila dollari dunque il giovane si rivolge allo squinternato amico Duff (Tom Green), che vive alla giornata.

Il bislacco amico ce la metterà tutta per aiutare l'amico, anche se con metodi "poco ortodossi".

Insomma si ritrovano a fare cose molto sbagliate per ragioni perfettamente giuste e insieme si improvvisano scassinatori, rapinatori, estorsori, con esiti catastrofici.

110 E FRODE è la tipica commedia per teenager che amano le battutacce e vogliono mettere il cervello in stand by.

Condita dal solito umorismo a sprazzi, ne rende difficile la completa stroncatura.

Quello che sembra rianimare una storia altrimenti forse troppo banale sono i personaggi di contorno: dal padre di lei col quale i rapporti sono costantemente tesi (Dennis Farina) al detective che comincia a trovarsi i due protagonisti sempre tra i piedi (John McGinley).

E il ricco e insospettabile giudice proprietario di una villa (Richard Jenkins), feticista che sorprende i ladri per costringerli a vestirsi e comportarsi come l'ex moglie defunta o l'immancabile gangster da operetta (Chris Penn).

La regia di Bruce McCulloch tiene il ritmo piuttosto alto, peccato solo che alcune gag, che prese singolarmente sono anche esilaranti, siano spalmate in un tempo troppo lungo.

Una visione male non può fare.