IL RITORNO DEL MONNEZZA

Roma. Chi ha scaraventato dal quinto piano il topino d'appartamento Cesare, marito della florida bruna Patrizia, amante segreta dell'irruento e caciarone ispettore Rocky Giraldi (Claudio Amendola)?

Io ho visto tutto dal lucernario, confida al poliziotto il biondo Tramezzino (Enzo Salvi), sfigato complice della vittima, sul posto al momento del delitto.

Cosi lo sbirro, con la bella collega Betta Crociani (Elisabetta Rocchetti) va a caccia dell'assassino.

IL RITORNO DEL MONNEZZA è una mediocre commedia parapoliziesca dei Vanzina Brothers, che rimettono in pista il trucido Monnezza in una copia ultrasbiadita. Un poliziottesco che non si perde in dettagli sofisticati e che fa del macchiettismo romano il proprio punto di forza (?!?).

Affidando il ruolo, ultrasboccato, al romanissimo Claudio Amendola, figlio del grande Ferruccio che doppiava Tomas Milian.

Superfluo aggiungere che il commissario Nico Giraldi è stato il protagonista della serie poliziottesca diretta da Bruno Corbucci dal '74 all'84: un poliziotto borgataro, diventato ben presto un'icona pop-trash.

La rilettura? Tutto sotto la sufficienza, ma guardabile.

Bisogna però ammettere che non si sentiva certo il bisogno di trasportare ai giorni nostri un personaggio indissolubilmente legato al cinema popolare degli anni Settanta.

Il Rocky Giraldi di Amendola e i suoi amici borgatari sono troppo costruiti e fasulli e non in grado di competere con le mimiche irripetibili di Milian e Bombolo.