BLUE STEEL - BERSAGLIO MORTALE

New York. E' di fresco arruolamento la piedipiatti Megan Turner (Jamie Lee Curtis), quando si trova di fronte a un evento che le cambierà la vita.

Al suo primo turno di ronda notturna incoccia in un rapinatore al supermercato, pistola in pugno.

La ragazza, dopo le intimazioni di rito a gettare l'arma, spara per prima e quello resta secco, mentre un tizio svelto di mano sgraffigna la pistola del defunto.

Lei è sospesa dal servizio e intanto il ladro, l'insospettabile agente di borsa Eugene Hunt (Ron Silver), decide di giocare al gatto con la topa, pardon, topo: ha avviato un'attività di serial killer utilizzando proiettili su cui ha inciso il nome "Megan Turner".

BLUE STEEL - BERSAGLIO MORTALE è un discreto thriller poliziesco, forse pervaso da esasperata violenza, diretto dall'allora semisconosciuta ma già bravissima, come dimostra la sua interessante e variegata (ma soprattutto mai banale) filmografia, Kathryn Bigelow.

Il frenetico montaggio rende più appassionante la storia, facendo passare in fretta le romanticherie con l'androgina ma sempre sensuale Jamie Lee Curtis, di una persona apparentemente 'normale' che, dinanzi alla possibilità inattesa data dal possesso di un'arma, sente scatenare, come una molla, in sé le pulsioni omicide, covate probabilmente da sempre.

Il film gioca su vari piani di lettura (le pulsioni scatenate dal possesso di un'arma, il rapporto attrazione/odio che lega la poliziotta e l'assassino, una donna che ha fortemente 'voluto' essere dalla parte della Legge per superare traumi di violenza domestica che la sua famiglia ancora vive dolorosamente).