MIAMI BEACH

Miami. Lorenzo (Ricky Memphis) cerca la figlia diciasettenne Giulia (Neva Leoni), scappata in Florida con le sue amiche per partecipare a un noto festival di musica elettronica.

Qui si è invaghita di Filippo, immobiliarista seducente, mentre il padre si mette sulle sue tracce assistito da Bobo, studente fuoricorso squattrinato e perdigiorno.

Il facoltoso commerciante di scarpe Giovanni (Max Tortora) e la signora Olivia (Paola Minaccioni) sono arrivati in città per iscrivere i rispettivi figli , Luca e Valentina, all'Università.
La loro relazione si avvicendarà a quella tra il padre di lui, espansivo romano, e la madre di lei, milanese altezzosa.

MIAMI BEACH è una movimentata ma banalissima commedia estiva, un cine-ombrellone dei fratelli Vanzina, una spremutina di personaggi e gag di tanti altri cinepanettoni, eterni battibecchi tra romani e milanesi compresi.

Miami Beach come Ibiza o Sharm el-Sheikh (prima dell'allarme terrorismo), ad arricchire il cine-dépliant di location in cui ad essere esotici sono, come sempre, gli italiani, alquanto stereotipati.

Il regista non sfrutta la location come potrebbe limitandosi alle solite logore immagini da cartolina.

Non è migliore il contenuto, che è quello della doppia storia e del solito confronto generazionale che vede gli "anziani" prevalere nettamente per simpatia e caratura artistica sulle nuove leve, benché la sceneggiatura sia come spesso avviene banale e costretta a ricorrere a situazioni che ormai fanno al massimo (e non sempre) sorridere.

Da notare l'assenza di nudi.

Evitabile. Anche per evitare i rutti e non cadere nella noia.