COME UN TUONO

Schenectady, Stato di New York. Luke (Ryan Gosling) è un motociclista acrobatico che gira gli Stati Uniti con il suo spettacolo itinerante, detto "globo della morte".

Dovrebbe partire al seguito del carrozzone per una nuova meta, ma nell'ultimo giorno di permanenza scopre di essere padre di un figlio, Jason, nato da una breve relazione avuta l'anno prima con Romina (Eva Mendes), una ragazza del posto.

Deciso a prendersi cura della nuova famiglia e impedire che suo figlio cresca senza un padre, come è accaduto a lui, rimane in città.

Non riuscendo a trovare un'occupazione onesta e decente, il giovane padre inizia a compiere una serie di rapine in sella alla sua moto, ma "chi corre come un fulmine, si schianta come un tuono", ed è così che la folle corsa di Luke si arresta casualmente davanti alla giovane recluta di polizia Avery Cross (Bradley Cooper), anch'egli padre da poco, che diventa eroi suo malgrado.

Quindici anni dopo, Jason e il figlio dell'agente Avery, ormai marcio e corrotto, stringono amicizia al liceo, ma il passato che li lega riaffiora e la vecchia violenza chiama nuova violenza.

La storia ritorna inesorabile a chiedere giustizia. L'avrà?

COME UN TUONO, terzo film del regista Derek Cianfrance, è un intenso film drammatico dei giorni nostri, duro, violento e generazionale, nel quale ognuno dei personaggi sembra lottare contro un destino già scritto per lui.

I cattivi e i buoni si scambiano i ruoli. Tatuaggi e vecchie t-shirt portate alla rovescia contro divise e giacche e cravatte. Due storie che sono una: la prima è la miccia che fa esplodere la seconda; quindici anni di intervallo e la storia ritorna inesorabile.

Prima parte entusiasmante per ritmo e tensione, seconda un po' meno, forse perché Bradley Cooper suscita meno empatia del magnifico biondo di DRIVE Ryan Goslin; ma è anche il suo personaggio a richiedere una certa ambiguità, resa bene del resto.