PARADISE BEACH - DENTRO L'INCUBO

Messico. Arranca e sbuffa nell'oceano verde della foresta l'arrugginito pick up di Carlos, un locale che sta dando un passaggio alla studentessa di medicina, l'americanina Nancy (Blake Lively).

La sventola texana ha scelto per le sue vacanze un luogo dell'anima, un'incantevole e solitaria baia messicana dove sua madre, morta di recente, amava andare anche quando era incinta di lei.

L'amica che doveva accompagnarla si era persa nei postumi di una sbronza e le aveva dato buca.

Cribbio! E' proprio un paradiso questa spiaggia!! 

Rimasta sola con la sua tavola da surf e le onde, ha solo l'occasione di scambiare qualche battuta con altri due surfisti che, mentre sta per calare la sera, se ne vanno.

L'atletica Nancy resta del tutto da sola.

Nell'acqua cristallina, delfini l'affiancano giocosi. Poi, più al largo, scorge un cetaceo morto dilaniato e subito si fa vivo chi l'ha ucciso: un grande ed aggressivo squalo bianco.

E il paradiso diventa presto l'inferno: riuscirà la combattiva surfista solitaria Nancy a raggiungere la salvezza, quella riva vicina ma così distante, o la sirenetta finirà divorata?

PARADISE BEACH - DENTRO L'INCUBO è un thriller come si deve, che rivitalizza l'abusato filone degli squalo-movies (probabilmente gli animali più vilipesi nda), creando una giusta e crescente tensione.

Un pò come fece OPEN WATER qualche anno fa, anche se con più realismo d'atmosfera.

Da una situazione vista e rivista (la lotta tra uomo e squalo in una natura incontaminata e apparentemente amichevole ma repentinamente ostile) ne esce un film godibile.

Niente di particolare naturalmente, ma la tensione è sempre presente, nonostante la presenza sullo schermo di un solo personaggio, una sorprendente Blake Lively dotata di gradevoli (semi)curve, del tutto credibile nel ruolo.

Molto suggestiva la fotografia (paesaggi mozzafiato).

Peccato per il finale che appare troppo esagerato.