CASOTTO

Ostia, in una domenica d'agosto. Nella cabina pubblica numero 19 della spiaggia libera, si spoglia (a turno) prima di tuffarsi un campionario di umanità non proprio edificante.

Tra gli accaldati turisti del dì di festa un cinico nonno (Paolo Stoppa) che cerca di trovare un merlo che sposi la nipotina incinta (Jodie Foster): prima ci prova con il cugino tonto (Michele Placido).
Poi ripiega su un aspirante (e affamato) tipo da spiaggia (Gigi Proietti), che in sogno spasima per una meravigliosa creatura bionda (Catherine Deneuve).

Mentre due sorelle ben poco oneste (Mariangela e Anna Melato) vanno all'assalto di un misterioso quanto bigotto funzionario (Ugo Tognazzi) e una coppia che non riesce a fare all'amore (Carlo Croccolo).

Finchè alla fine del pomeriggio un improvviso acquazzone costringe costringe l'eterogenea truppa a sbaraccare.

CASOTTO è una commedia grottesca con il minimo di ambientazione e dal titolo volutamente equivoco in cui il pasoliniano Sergio Citti recluta un numero impressionante di grossi nomi.

La pellicola è insolita, curiosa, disincantata, a metà strada tra tragico e comico, un pò trash e un pò kitsch: questa è la vita, sembra dire sottovoce il regista con il suo sguardo brutto, sporco e cattivo.

La spiaggia ostiense è relegata a semplice sfondo. Il focus sono le pulsioni umane più primitive (sesso, cibo, denaro) che Citti racconta con toni ora tipicamente borgatari (spacconerie balneari e “magnate” in compagnia), ora squallidi e trash (escrementi canini, genitali maschili al vento), ora persino soffici e onirici (bello l'inserto surreal felliniano nda): ma tutto scorre perfettamente.

Nel popolaresco minestrone di grandissime facce trovano spazio anche due star d'importazione, una giovanissima Jodie Foster e una fuggevole Catherine Deneuve.

Addirittura Carlo Croccolo, ex spalla del grande Totò, seminudo.

Il mattatore? Paolo Stoppa.