SOGNANDO LA CALIFORNIA

Bologna. Si rincontrano ad un raduno per ex studenti dell'Università dopo quindici anni  i quattro amiconi quarantenni Lorenzo Colombo (Massimo Boldi), Silvio Morandi (Maurizio Ferrini), Giovanni Sbarigia (Antonello Fassari) e Tonino Castagna (Nino Frassica).

Passata una nottata goliardica, i quattro medici decidono all'insaputa delle rispettive famiglie di coronare un loro vecchio sogno: il viaggio dei sogni ovvero la traversata degli Stati Uniti da costa a costa.

Giovanni, affetto da burinaggine tutta romana, decide di partire con gli amici all'insaputa della moglie (in vacanza in Senegal con i figli) e per non farsi scoprire parte con pochissimi soldi e con la consapevolezza di non poter usare le carte di credito.

Silvio, veterocomunista, doveva inizialmente partire per la Crimea, ma viene lasciato dalla sua compagna e decide così di unirsi al ginecologo Tonino a cui è venuta l'idea del viaggio (inizialmente pensato per un viaggio solitario).

Lo yuppie Lorenzo, il più ricco di tutti, decide di finanziare il viaggio ai suoi amici con le sue "centinaia di carte di credito", ma arrivato a Miami si accorge che la sua governante filippina invece delle carte di credito ha messo nella 24 ore carte da gioco ancora sigillate.

E adesso? Si va all'avventura come in gioventù.

SOGNANDO LA CALIFORNIA è una commediola del regista cinematograficamente onnivoro Carlo Vanzina che narra il viaggio di quattro quarantenni con il tentativo di buttarla sul sociologico (goliardia, quarantenni stressati, un viaggio immaginato in gioventù e mai realizzato.

Dopo un decente prologo il film sfocia nella banalità con situazioni tendenti al pecoreccio in un desolante road movie di casa nostra.

Le location americane meritavano situazioni più simpatiche rispetto al lancio di cacca dalla finestra.
Occasione sprecata vista la possibilità di gestire comicità e malinconia.

Massimo Boldi ripete il solito insopportabile cliché.

Rapido e gelido cameo della sempre affascinante Bo Derek, finta star, finta attrice.