UN TRANQUILLO WEEK END DI PAURA

Georgia. Per disintossicarsi dei miasmi urbani, quattro amici di città, Ed (Jon Voight), Lewis (Burt Reynolds), Drew (Ronny Cox) e Bobby (Ned Beatty), decidono di farsi una bella gita fuori porta: una discesa in canoa lungo il fiume Chattooga prima che sia definitivamente cancellato da una diga.

Per essere più intonati alla loro idea della primitività, i quattro non portano armi, soltanto archi e frecce, come gli indiani che ancora due secoli or sono popolavano quel territorio.

La natura è incontaminata, i luoghi sono selvaggi e ostili, come la popolazione. E le cose si mettono male: due montanari abbruttiti  non gradiscono l'intrusione nei loro territori e reagiscono in maniera bestiale.

Il povero Bobby viene violentato, Drew annega, Lewis ci rimette una gamba. 

Insomma la scampagnata si dimosterà un discreto inferno verde per i quattro borghesi. Che proseguirà con incubi e rimorsi.

UN TRANQUILLO WEEK END DI PAURA è  un film crudo e cattivo, sadico e violento, un concentrato di spaventi, almeno dopo la prima mezz'ora, da lasciare annichiliti.

Il regista John Boorman sfodera un clima ossessivo con overdose di spietatezza e scarso riguardo per la verosimiglianza. A ben vedere la struttura è addirittura quasi da horror, con gli interpreti in un ambiente ostile, prede di umani che di umano hanno ben poco. Ma il regista riesce a non degenerare nella violenza esplicita, pur non risparmiando scene abbastanza "forti" per l'anno in cui uscì il film: riviste ancora oggi creano un certo disagio nello spettatore.

Attori, impeccabili nei loro ritratti psicologici e nell’impegno fisico profuso, bravi e allucinati come parte richiede, splendida fotografia e colonna sonora a ritmo di banjo. Adeguata alla strizza incombente.