BAD COMPANY - PROTOCOLLO PRAGA

New York. E' identico al fratello Kevin Pope, non per niente gemello, il dj pragmatico e casinista Jake Hayes (Chris Rock),  appena piantato dall'irritata Julie e subito reclutato dal veterano della CIA Gayord Oakes (Anthony Hopkins), equilibrato, non violento (fino a quando è possibile), triste.

Ci sono solo nove giorni per addestrare il giovanotto, convinto con le buone (centomila bigliettoni), a fingersi il congiunto, di cui ignorava l'esistenza, stecchito a Praga mentre trattava l'acquisto di una comoda bomba termonucleare portatile proveniente dall'ex URSS.

Con il nome d'arte di Michael Turner, e una gran faccia tosta, il nostro si tuffa nel tentativo di non far cadere nelle cattive mani il terribile ordigno.

Quindi segue prima la scia del trafficante russo Adrik Vas, presto ucciso, poi del suo carnefice, il perfido capoclan serbo Dragan Adjanic.

Che fuochi d'artificio.

BAD COMPANY - PROTOCOLLO PRAGA è un farraginoso mix di azione e humor molto all'insegna del già visto (non eccelle sicuramente per originalità nda) del dispersivo Joel Schumacher, costellato di cadaveri e assurdità, oltre che da una musica fuori controllo e un umorismo di seconda mano.

Parte come MISSION:IMPOSSIBLE, ma all’ingresso in scena dello scalmanato Chris Rock la deviazione plana su un timido tentativo di commedia hip hop.

Anthony Hopkins, in evidente trasferta premio, si aggira annoiato con lo stuzzicadenti perennemente incollato alle labbra e sembra voler dire: mi hanno chiamato che avevo appena finito di pranzare...

Il film ha il fiato cortissimo, giusto per uno scatto da centometrista: alla prima curva si affloscia, tediando e copiando.