CONFESSIONI DI UNA MENTE PERICOLOSA

New York, anni sessanta. L'ostinato creatore di programmi tv Chuck Barris (Sam Rockwell), che cornifica la rassegnata Penny (Drew Barrymore), arriva al vertice degli ascolti con "Il gioco delle coppie" e "La corrida".

Quand'ecco palesarsi all'orizzonte il mellifluo agente della CIA Jim Byrd (George Clooney): ti va, quando sei in trasferta, di ammazzare nemici della Patria per conto nostro?

CONFESSIONI DI UNA MENTE PERICOLOSA è un bizzarro e contorto giallo del debuttante (come regista) George Clooney (presente di striscio con un paio di baffoni nda), una storia che può essere letta anche in ottica anti tv spazzatura, visto che rievoca la nascita della tv trash abbinandola ai "lavori sporchi" dei servizi segreti

Ne viene fuori una brillante ricostruzione della (doppia, a detta dell'autobiografia) vita del più noto creatore di programmi e conduttore che la televisione americana ricordi, ma sopratutto un ottima caratterizzazione psicologica di un personaggio dalla personalità borderline sempre sospeso tra realtà ed immaginazione, interpretato dal bravissimo Sam Rockwell (nervoso ed ambiguo, espressivo e potente, spicca su un validissimo cast).

Il film si segnala per la bella sceneggiatura e la regia molto personale.

Da vedere. Anche se alla fine rimane una domanda: per quale motivo la CIA avrebbe dovuto assumere l'uomo che ha inventato "Il gioco delle coppie"?