REALITY

Napoli. Vive con piccole truffe legate a prodotti casalinghi automatizzati, più che del banco di pescivendolo, il gioviale trentenne Luciano Ciotola (Aniello Arena), una moglie, Maria (Loredana Simioli), e tre bambini. In un palazzo fatiscente avendo come coinquilini numerosi parenti.

Luciano ha una vocazione per l'esibizione spettacolare e a un matrimonio è colpito dalla popolarità di un certo Enzo, rimasto 116 giorni nella casa del Grande Fratello, il set tv acceso 24 ore su 24 del format più glorioso.

Spinto dai parenti, non si sottrae a un provino e viene convocato a Cinecittà per l'audizione decisiva.

Ce la farà?

REALITY di Matteo Garrone è una divertente e amara commedia grottesca, quasi dolorosa e spietata, che scruta con perfido disincanto il mondo degli aspiranti divi. Personaggi buoni a niente ma capaci di tutto pur di imboccare la scorciatoia verso il successo e diventare "qualcuno".

E' la storia di una speranza, che si tramuta in ossessione, sfociando poi nella vera e propria paranoia, visto che il protagonista è arciconvinto di essere sempre spiato dalle telecamere.

Perfetto per la parte dell'autismo esistenziale l'attore galeotto (ha costruito la sua professionalità in carcere nda) Aniello Arena, ma anche tutto il cast, verace e coinvolgente, capace di rappresentare al meglio quella distorsione della percezione del reale che ha colpito una vasta fascia del "pubblico da casa".

Curioso notare come la trasmissione televisiva (vera protagonista del film, per certi versi) non abbia negato l'uso del suo marchio, all'insegna del "si parli pure male di me, purché se ne parli".