32 DICEMBRE

Tre episodi.

"Ypocrites" - Guai a contraddirlo, il cavalier Ercole De Filippo (Silvio Ceccato) si crede nientemeno che Socrate e l'agiata moglie (Grazia Sciccimarra) lo asseconda al punto da scritturare due comparse di Cinecittà che impersonino i discepoli Antistene e Aristippo e lo facciano contento.

"La gialla farfalla" - La nonna Carlotta (Caterina Boratto) è ancora bellissima nonostante le sessantacinque primavere: che scandalo in famiglia quando fugge con il coetaneo Ferruccio (Massimo Serato) e progetta di sposarlo spiazzando gli ansiosi eredi.
La domanda: le nonne hanno ancora diritto a fare l'amore?

"I penultimi fuochi" - Il disoccupato quasi cronico Alfonso (Enzo Cannavale) non ha ovviamente una svalutata liretta per comprare gli indispensabili botti di fine anno: va bene lo stesso se festeggio San Silvestro tra dieci giorni?

32 DICEMBRE  è una garbata incursione nel cinema del simpatico e sicuramente geniale tuttologo Luciano De Crescenzo, che dopo essersi improvvisato regista (in maniera sicuramente più decente di molti "professionisti" del ramo) si riserva una particina in ogni storiella da tema comune: la relatività del tempo.

Dopo la fortunata serie di Bellavista, infatti De Crescenzo affronta proprio il tema del tempo e del caos, la loro percezione interna, la loro materializzazione esterna in termini relativi.
Gli argomenti si prestano ad una duplice lettura, da un lato filosofica e dall'altro scientifica, dando modo al "professore" di dare il meglio di sè.

L'amore per la filosofia e la missione della divulgazione si uniscono, alla ricerca del divertimento, mai sguaiato (niente a che vedere con i cinepatteni che verranno nda) come grimaldello sociale per penetrare (ed elevare?) un pubblico quanto più ampio possibile.

L'episodio più riuscito dei tre? L'ultimo, quello più autenticamente imbevuto di cultura napoletana, che è anche una feroce critica alla mania dei botti di Capodanno.

Rimane memorabile il monologo del compianto Riccardo Pazzaglia che si scaglia contro la sotto-cultura dei "botti" di capodanno, che ancora oggi continua a fare vittime. Incredibilmente.