PACIFIM RIM

Da una breccia inter-dimensionale creatasi sul fondo  dell'Oceano Pacifico emergono legioni di spaventose creature aliene, i Kaiju (il cui nome si rifà ai monster movie nipponici), mostri giganteschi e letali, con il solo scopo di cancellare l'umanità dalla faccia della Terra.

Al fine di sopravvivere, le varie nazioni hanno unito le loro energie, cercando di contrastare l'invasione con il progetto Jaeger (dal tedesco cacciatore), che consiste nella creazione di robot guerrieri mastodontici, alti come palazzi di venticinque piani, in grado di combattere ad armi quasi pari i terribili invasori; a comandarli due piloti, le cui menti vengono connesse da un ponte neuronale.

Purtroppo persino gli Jaeger sembrano però poco efficaci contro gli spietati Kaiju.

Sull'orlo di una terribile sconfitta, Pentecost (Idris Elba), il comandante delle forze in difesa dell'umanità, non ha altra scelta che affidarsi all'aitante Raleigh Becket (Charlie Hunnam), ex pilota di Jaeger che ha visto morire in battaglia suo fratello, e a Mako Mori (Rinko Kikuchi), soldatessa alle prime armi.

Lo scienziato Newton Geizler (Charlie Day) spera intanto di trovare il punto debole dei Kaiju studiando il loro cervello. Per farlo si inoltra nel mercato nero di carcasse gestito dallo spregiudicato Hannibal Chau (Ron Perlman).

Questo PACIFIM RIM dell'amatissimo regista messicano di HELLBOY Guillermo Del Toro è un film smisurato e spettacolare almeno come le elettrizzanti battaglie che mette in scena, affondando le mani nella sua passione per il cinema giapponese e dando vita a un film imponente.

Eccessivo, rutilante, perfetto per i nostalgici di un certo tipo di fantascienza (e per il 3D nda), il genere "mostri giganti contro robot giganti", offre due ore di intrattenimento a colpi di scontri e immagini titaniche, di paesaggi devastati e prevedibilissimi percorsi di riscatto.

Fra inevitabili richiami a cult come GODZILLA, TRANSFORMERS e JURASSIC PARK e molti altri, Guillermo del Toro crea un universo molto personale, avvalendosi di tutti quei cliché che il sottogenere necessita, ovverosia scienziati pazzi, cervelli in salamoia e cervelloni pieni di bottoncini luminosi.

Stupefacente è il realismo degli scontri titanici sotto una cascata di pioggia e acqua marina o sulle strade di Hong Kong. Probabilmente qualcuno si emozionerà per il fracasso causato dal metallo degli automi.