CUORE DI TUONO

Sud Dakota (Usa). E' visto subito con diffidenza il pivello dell'FBI, per di più mezzosangue, Ray Levoi (Val Kilmer), spedito ad affiancare l'esperto agente Frank Coutelle (Sam Shepard).

I due devono indagare sulla morte violenta di un pellerossa Sioux, apparentemente ammazzato nella riserva ("Un pezzo di Terzo Mondo nel cuore del sogno americano…") in uno scontro a fuoco tra indiani tradizionalisti (o ribelli) e indiani "bianchi".

Il giovane agente governativo fa amicizia con gli ultrà de nativi attirandosi le ira dei governativi, decisi a chiudere in fretta l'indagine ed incastrare per il delitto lo scomodo attivista Jimmy Doppio Sguardo.

Ma l'ostinato ragazzo, rivivendo in sogno il massacro di Wounded Knee, avvenuto cent'anni prima per mano delle giubbe blu, scopre un losco ed insospettabile complotto attorno a una miniera di uranio.

CUORE DI TUONO (THUNDERHEART) è la storia di un'educazione sentimentale in forma di presa di coscienza, scoperta e riconoscimento delle proprie radici che si iscrive nel filone filoindiano degli anni '90, alimentato dal successo di BALLA COI LUPI.

Pur macchinoso nell'intreccio (la vicenda poliziesca è chiaramente un pretesto nda), ispirato a fatti veri degli anni '70, è un film che miscela antirazzismo ed ecologia, di controinformazione civile e politica, con cui il regista Michael Apted decide di sposare la causa degli oppressi di fronte ai soprusi  del cattivissimo uomo bianco.

Indubbiamente  ha il merito di esplorare, con tatto e rispetto, le non facili condizioni di vita all'interno delle riserve indiane d'America e di mettere in risalto una verità incontrovertibile: gli Stati Uniti sono stati costruiti anche (e sottolineo anche) su uno dei più grandi genocidi della storia (quello degli indiani appunto).