AMICI MIEI...COME TUTTO EBBE INIZIO

Firenze, 1487. Nella città "magnifica" di Lorenzo De' Medici, cinque amici, di diversa estrazione sociale, passano il tempo inventando scherzi sempre più pesanti, passando con disinvoltura dall'ozio alla bischerata.

Irresponsabili e impenitenti, si ritrovano periodicamente per esorcizzare un domani di cui non v'è certezza, perché la peste è alle porte e il Savonarola è in città a predicare l'Apocalisse e a infliggere castighi, in una tirannia spirituale ed integralista.

Sono Duccio (Michele Placido), consigliere svogliato, Cecco (Giorgio Panariello), oste sfaticato che trova sempre il modo di far lavorare la moglie, Jacopo (Paolo Hendel), medico che scopre di preferire gli uomini, Manfredo (Massimo Ghini) , nullafacente con esagerata prole, e Filippo (Christian De Sica), nobile signore becco e infedele.

Dopo aver turbato le sorelle del convento con un nano 'infante' e superdotato e aver crudelmente raggirato il legnaiolo Alderighi (Massimo Ceccherini), sottraendogli la focosa consorte e scambiandogli la vita, decidono per troppa noia di prendersi gioco di uno di loro, condannandolo loro malgrado 'a capitolare'.

AMICI MIEI...COME TUTTO EBBE INIZIO  si proponeva (in maniera pretenziosa) di essere il prequel di una delle saghe più innovative, ciniche, intelligenti ed aggressive mai prodotte sul nostro grande schermo. Missione fallita.

Invece vi troverete davanti un cinepanettone, un qualsiasi piatto e flebile Natale a vattelapesca con un grande difetto: si ride poco, quasi per nulla!!!

Lasciando perdere i paragoni offensivi con gli Amici Miei di Germi (il progetto originale era suo), Monicelli e Loy), manca lo spessore di trama e zingarate e ci ritroviamo una serie ridicola di scherzi e beffe assolutamente fini a se stesse, senza strappare risate, talmente banali e prevedibili sono le stesse.

Forse la cosa migliore di questo film sono i costumi.