LA CALDA NOTTE DELL'ISPETTORE TIBBS

Sparta, Mississippi (Usa). In piena notte l'agente di pattuglia Sam Wood (Warren Oates) s'imbatte nel cadavere di un notabile locale, uno che conta insomma.

E subito nella rete dello sceriffo locale, lo sbrigativo e razzista Bill Gillespie (Rod Steiger), cade un elegante signore di colore appena sceso dal treno.

Portato in guardina senza convenevoli, l'uomo si presenta, suscitando non poco imbarazzo: sono Virgil Tibbs (Sidney Poitier), ispettore dell'FBI di stanza a Filadelfia

La vedova della vittima, la signora Colbert (lee Grant), visto che la polizia locale brancola nel buio, chiede che sia proprio il forestiero a guidare le indagini.

Il sodalizio forzato fra i due uomini di legge fa scintille, anche perché lo sbirro locale non intende farsi pestare i piedi dal primo venuto. Di un irritante color cioccolato, per di più.

Benché sopravvalutato, LA CALDA NOTTE DELL'ISPETTORE TIBBS  è un solido poliziesco vecchia maniera, arricchito dalla tematica razziale, dal ritmo blando ma vigoroso e psicologicamente sottile, dove la trama gialla è tenuta in secondo piano proprio rispetto alla denuncia sociale, leggi razzismo.

Inoltre efficace per l'ambientazione, l'atmosfera e l'ottima interpretazione del superbo Rod Steiger (Oscar) e del misurato Sidney Poitier, costretto a farsi chiamare con disprezzo negro per tutto il film.

Un film che trasuda 'americanicità' da ogni fotogramma, soprattutto del sud rozzo ed arretrato (da manuale del sincero democratico nda) a cui sono stati assegnati cinque, esagerati (come anzidetto) Oscar, oltre che a Rod Steiger, a film, sceneggiatura, montaggio e suono.