FLIGHT

Orlando (Florida). Dopo aver fatto il pieno di droga ed alcol in una notte di bagordi con una giovane e piacente hostess, l'esperto pilota di linea Whip Whitaker (Denzel Washington) si prepara ad affrontare l'ennesimo volo, col South Jet 227, affiancato da un primo ufficiale diligente e pignolo.

Ma che succede?

Quello che doveva essere un'ordinaria corsa tra Orlando e Atlanta si trasforma, grazie a tempesta ed avaria, presto in un incubo.
L'improvviso cedimento della struttura impedisce all'aereo di volare e costringe Whitaker a una manovra di emergenza che prova a mantenere in quota l'aereo, rivoltandolo per rallentarlo, rimettendolo in posizione dritta e tentando un atterraggio il più lontano possibile da case e civili.

L'operazione disperata riesce e Whitaker rovina a terra, salvando, grazie alla sua abilità, novantasei persone e perdendone sei.

Eroe per la stampa e per l'opinione pubblica, l'intrepido pilota deve adesso vedersela con la NTSB (National Transportation Safety Board). Se da una parte le indagini rivelano la causa meccanica che ha provocato la tragedia, dall'altra tradiscono il segreto indicibile di Whip Whitaker: l'alcolismo.
Per la legge è un uomo che ha violato il codice disciplinare e ora rischia la galera.

Dalla sua un influente avvocato di Chicago (Don Cheadle), l'amico Harling e una fotografa tossicodipendente, Nicole, conosciuta in ospedale.

Ma soprattutto la consapevolezza che "Nessuno avrebbe potuto fare un atterraggio come il mio".

La domanda è una sola: colpevole o innocente?
FLIGHT  è un interminabile dramma giocato ad alta quota, a colpi di vodka e provocazioni, con il quale il regista Robert Zemeckis torna al live-action e ad assaporare l'adrenalina di quel cinema che gli ha regalato fama, successo e premi Oscar.

Anche se il film si spegne  dopo la prima emozionante scena dell'incidente.


La superba prova dell'ingrassato Denzel Washington convince, come il resto del cast (Don Cheadle, John Goodman e Kelly Reilly): serafico davanti ai comandi che non rispondono più ma troppo debole per resistere a whisky e birra.