QUALUNQUEMENTE

Marina di Sopra (Calabria). Torna al paese dopo quattro anni di latitanza l'imprenditore Cetto La Qualunque (Antonio Albanese), con la vistosa nuova compagna di colore Cosa, per la rabbia della moglie Carmen.

Gli antichi amici lo accolgono a braccia aperte, ma lo avvertono: qui sta scoppiando una preoccupante e malsana (per loro) voglia di legalità.

Tutti sono succubi della sua vitalità ed alla fine l'uomo della Provvidenza è costretto alla decisione impegnativa: mi candido sindaco per il bene di questa irredimibile Calabria Costiera.

Anche perché c'è da evitare che il suo villaggio turistico abusivo venga abbattuto...

QUALUNQUEMENTE è la divertente, pur se ideologicamente schieratissima, proposizione al cinema di un personaggio noto a chi guarda la tv (di Silvio Berlusconi, bada bene), quel La Qualunque che in una parodia esagerata, condensa ogni nefandezza, tranne che l'omicidio (strano, visto che in Calabria si uccide in maniera industriale nda), non tanto per affermarsi, ma per seguire la sua natura di cialtrone esuberante, erede dei personaggi di Albero Sordi e Vittorio Gassman dei tempi odierni, cioè in versione greve, arrogante e delinquenziale.

Neanche i concittadini di Cetto sono migliori di lui, casomai sono meno intraprendenti.

Comunque il simpatico (e bravo) Antonio Albanese, munito di battute folgoranti e scorrettissime, tiene la scena al suono dei suoi collaudati avverbi inesistenti, attorniato da eccellenti caratteristi, e viola leggi, regolamenti e buon gusto. Instancabilmente.