PARADISO AMARO

Hawaii (Usa). E' affranto il ricco avvocato Matt King (George Clooney), fiduciario di una vasta proprietà di terra vergine nell'isola per conto dei discendenti (The Descendants) di una famiglia hawaiano-americana radicatasi nell'archipelago 150 anni prima: il coma della moglie Liz, dopo l'incidente in mare, è irreversibile.

Non resta che staccare le macchine che la tengono ancora in vita.

Piange la piccola Scottie; l'altra figlia, l'adolescente ribelle Alexandra (Shailene Woodly), sulla via della ribellione più spinta, lo gela: papà, la mamma ti tradiva.

Da anni troppo concentrato sul suo lavoro, l'uomo si ritrova con due figlie che ormai non conosce e con il dolore che ben presto si trasforma in frustrazione. Il marito tradito e disperato si lancia allora alla ricerca dell'amante della sua sfortunata consorte...

E intanto vendo o no la mia striscia milionaria di paradiso?

PARADISO AMARO diretto da Alexander Payne è un ruffianissimo melodramma sentimental-turistico, che mescola i tormenti di un uomo, che sembra disperato più per le corna che per la perdita della compagna, e in crisi per le incomprensioni con le sue due ragazzine.

Certamente originale e veritiero il messaggio di partenza: vivere in un paradiso naturale come le Hawaii non ti mette al riparo dalle tragedie umane.

L'attonito George Clooney, quasi sempre agghindato in ciabatte, camiciola e bermuda, arraffa un Golden Globe.

Meritato, tutto sommato, visto che per la sua prova non ricorre al suo consolidato appeal e carisma. Insomma, fa l'attore.