THE HOUSEMAID

Seul. Euny, la nuova e timida cameriera, è stata assunta come governante e bambinaia nella casa di una ricchissima famiglia, dove la giovane e bella moglie di un uomo d'affari aspetta il frutto della seconda gravidanza, due gemelli.

Il padrone di casa, belloccio ed elegante, un riccone dall'aria insolente, che arriva e riparte con due gorilla, non la degna di un'occhiata, le sue attenzioni sono tutte per la mogliettina.

Il danaroso signore si mette al piano strimpellando con perizia, sorseggiando vino pregiato da grande intenditore. Un vero Lord.
Ma ecco che, appena si fa notte spavaldo entra nella camera della ragazza, e dopo un breve preambolo con bottiglia e bicchieri, le ordina di darsi da fare. Alla maniera che piaceva a Clinton, per capirci.

Il linguaggio, esplicito, non disturba la fanciulla, che sembra bendisposta.
Sulle prime sembra sorpresa per l'irruzione, poi ci dà dentro con passione, anche in posizione più tradizionale.

La cosa si ripete (e lei per risparmiare tempo si fa trovare già nuda nda) e la matura governante mangia la foglia, anche perchè i mugolii lasciano pochi dubbi. Ma tiene il segreto per sè.

Intanto si presenta la cinica suocera, una strega, che ci mette poco a capire il tutto e  a montare la candida figlia contro la spregiudicata intrusa. E il dramma prende il sopravvento.

THE HOUSEMAID  è drammone sentimentale alla coreana, remake di un classico del paese orientale, del regista Im Sang-soo, elegante, ma freddo e barbosetto, zavorrato dall'andamento lento, lotta di classe in salsa di soia.

Positiva la realizzazione del filmato con astuzie da thriller (spazi chiusi, porte chiuse, bocche cucite, sguardi obliqui, passi felpati), ricoperto di una scintillante patina di erotismo (nella prima parte).

Forse eccessivo ed evitabile l'inutile e crudele finale.