MACHETE

Texas. L'ex federale Machete (Danny Trejo), malgrado si pensi che sia morto in uno scontro con la banda del pericolosissimo boss Torrez (Steven Seagal), è invece salvo dopo il massacro.

Per ironia della sorte viene ingaggiato dal faccendiere Michael Benz, proprio il tirapiedi del narcotrafficante: per 150 mila dollari dovrà uccidere il senatore John McLaughlin (Robert De Niro), arrogante sostenitore della chiusura delle frontiere col Messico.

Troppo tardi il nostro si accorgerà che l'attentato al senatore iperrazzista è una trappola, un machiavellico complotto che vede lui come capro espiatorio.

MACHETE è un divertente, folle, irresistibile poliziesco strapulp del regista Robert Rodriguez. Ipertrofico, esagerato, amante del cinema dei b-movies, dell'exploitation anni '70, degli spaghetti western e di un certo cinema scollacciato proprio come il compare Quentin Tarantino.

La solita storia di un uomo tutto d'un pezzo che si trasforma in vendicatore solitario munito solo del suo amato machete (da qui il titolo e il soprannome del protagonista interpretato da un inquitante Danny Trejo) è qui condita con tutta una serie d'implicazioni socio politiche.




Il tentativo è di nobilitare un film intriso (volutamente) di una violenza senza limiti, con sparatorie, fughe impossibili e ammazzamenti di ogni tipo, soprattutto in salsa splatter (il sangue scorre a fiumi).




Comunque il film scorre con piacevolezza tra interpreti bellissime , la sexy-poliziotta di frontiera Jessica Alba e la sexy e combattiva trafficante Michelle Rodriguez, musiche suadenti e tre divertentissimi camei: un bolso Steven Seagal, un'autoironica Lindsay Lohan senza veli e Don Johnson vigilantes razzista.