THE KILLER INSIDE ME

Texas, i prosperosi primi anni '50. Lou Ford (Casy Affleck) è un vicesceriffo dalla faccia pulita, uno tranquillo, un ragazzo qualsiasi di una sperduta contea e, nonostante il salario basso e la prospettiva di una carriera non esaltante, nella polverosa e borghese cittadina, davanti a sé, non si risparmia in favori per la sua comunità.

Amato da tutti, per l'altruismo e la rettitudine.

Ma, dietro l'apparenza, Lou nasconde dentro di sè un'anima folle e crudele...

Che si rivela pienamente quando su esplicita richiesta del più importante uomo d'affari della zona, Chester Conway, viene incaricato di sfrattare Joyce Lakeland (Jessica Alba), una prostituta che si intrattiene con il figlio del magnate.

Lou si reca a casa della ragazza. Gli schiaffi e gli insulti con cui la donna di facili costumi (si dice così, vero?) accoglie l'ingresso dello sceriffo, risvegliano in lui un'indole aggressiva da tempo sopita che lo porta a percuoterla e possederla brutalmente. Da quel momento, i due intraprendono una relazione a base di sesso e violenza sadomaso, finché Joyce non propone a Lou di ricattare il figlio di Conway.

Ma Lou decide di modificare il progetto a suo piacimento poichè quel rapporto passionale e sadomaso lo ha reso ormai fuori controllo.

THE KILLER INSIDE ME  è un violento, cupo e spietato noir ambientato nella quieta (ma solo nell'immaginario) provincia americana del dopoguerra.
Il film, forse un tantino eccessivo, è ben girato e a tratti persino fastidioso nella sua asciutta rappresentazione della violenza come inevitabile degenerazione, come una belva che d'un tratto diventa inarrestabile.

Alla regia Michael Winterbottom, regista inglese che ci regala inquadrature pulite e laccatissime, essenziali e per questo ancora più crude.

Un Affleck raggelante, alle prese con un personaggio difficile reso in maniera potente e carismatica, e un'Alba luminosa e strapazzata in scene di violenza spietata e dirompente, tanto più insostenibili perché perpetrate sul corpo e sul visino perfetto di Jessica Alba e sul corpo morbido e dolce di Kate Hudson.

Per qualche spettatore potrebbe anche diventare sgradevole: la violenza esasperata, sullo schermo, si trasforma in qualcosa di gratuito e compiaciuto.