NESSUNO MI PUO' GIUDICARE

Il ricco e a suo modo geniale imprenditore dei sanitari Pietro (Dario Cassini) muore improvvisamente in un incidente stradale lasciando moglie e figlio, di nove anni.

La spocchiosa vedova Alice (Paola Cortellesi), 35 anni, vive, superficiale e razzista, in una grande villa a Roma nord. Improvvisamente, visto il fresco lutto,  si ritrova, oltre che con un figlio, con villa con piscina, il Suv, tre domestici, ma anche un mare di debiti.

E' l’avvocato di famiglia a darle la notizia: il consorte l’ha lasciata sul lastrico e, se non salderà al più presto il grosso debito, perderà, visto l'aprirsi delle sbarre della prigione, anche la custodia del figlio.

Ora come sopravvivere e soprattutto come ripianare il deficit per evitare la perdita del bambino a favore dei servizi sociali?

Per prima cosa si trasferisce, lasciandosi alle spalle il lusso, nel quartiere popolare Quarticciolo, popolato da varia umanità, dal portiere Lionello (Rocco Papaleo) all'imprenditore dal cuore d'oro e dagli occhi impavidi Giulio (Raul Bova).

Poi si ricorda del mestiere più antico del mondo e un giro su internet le dà la risposta su come iniziare: contattata la vistosa Eva (Anna Foglietta) si trasforma in una escort da mille euro a botta.

La simpatica Paola Cortellesi, pur non avendo il fisico del ruolo, gioca con spirito e insospettabili doti di seduzioni, ma deve cedere lo scettro a Rocco Papaleo, irresistibile battutista.

La battuta cult: «Ve lo meritate Nanni Moretti».

Pur non dimenticando che si tratta di una commedia nell' Italia tutta finta di moda oggi, col regista Bruno che cita spunti veri (immigrazione e povertà) ma li risolve in fiaba.

Il lieto fine, insomma, è garantito.