SPIDER MAN

New York. E' da sempre cotto della spavalda dirimpettaia Mary Jane (Kirsten Dunst) il goffo orfano,  studente di college non particolarmente brillante, Peter Parker (Tobey Maguire), che vive con gli zii Ben e Rosemary.

Morso, durante una visita al laboratorio, da un ragno che ha fatto da cavia per numerosi esperimenti, il giorno dopo Parker vede la sua massa muscolare aumentare, la miopia scomparire, i cinque sensi acuirsi, si arrampica sui muri, spicca salti e si rende conto di poter lanciare dai polsi delle resistenti ragnatele acchiappatutto, ma purtroppo per lui l'euforia dura poco: lo zio viene infatti ucciso durante una rapina.


Sconvolto dal dolore capisce che con quelle doti eccezionali può diventare il salvatore della patria e fermare lo scienziato megalomane Norman Osborn (Willem Dafoe), padre del suo amicone Harry (James Franco) e genio del male a tempo perso.

Il tutto senza svelare la sua vera identità. Così si disegna un costume rossoblù con l'effige di un ragno: Spiderman è nato e tutta la città fa il tifo per lui…

Piacevole, spettacolare fumetto fantastico, che dopo anni e anni di dubbi, ripensamenti, riscritture della sceneggiatura e della ricerca affannosa del cast e del regista adatto, il maestro dell'horror Sam Raimi, dalle celebri striscie della Marvel e grazie a un talento visionario pari a quello di Tim Burton e raffinatissimi effetti speciali, trasforma in una divertente favola.

La nascita del mito, che si prende delle libertà rispetto all'originale del fumetto, è necessariamente lenta e ragionata e pone le fondamenta per gli sviluppi che seguiranno, mentre la seconda parte della pellicola, caratterizzata dallo scontro tra l'eroe e Goblin, nemesi storica, è assolutamente spettacolare.

Felice la scelta del cast: il candido Tobey Maguire, di certo non un "bello da copertina", è perfetto per interpretare Peter Parker, la maliziosa rossa Kirsten Dunst è una Mary Jane dolce ma risoluta al tempo stesso e Willem Dafoe si dimostra figura demoniaca di spessore.