CASINO'

Las Vegas, 1973. Il nuovo direttore del mega casinò Tangiers è il biscazziere Sam "Asso" Rothstein (Robert De Niro), giocatore d'azzardo e pregiudicato.

E' stato scelto da una potente famiglia mafiosa di Kansas City, pur non essendo di origine italiana ma ebreo, ma la sua ambizione è quella di diventare un ricco e rispettabile manager.

Purtroppo la legittima aspirazione è rovinata dalla moglie, la bionda e avida squillo Ginger McKenna (Sharon Stone), di cui è perdutamente e rovinosamente innamorato, legata al magnaccia Lester Diamond (James Wood) e dall'amico Nicky Santoro (Joe Pesci), killer patentato.

CASINO' è un grande e geniale poliziesco di Martin Scorsese, un livello mafioso più alto di GOODFELLAS, smisurato per durata e impressionante per violenza, nostalgia, ossessioni, nevrosi e formalismi dove la crudezza delle immagini si mescola a una straordinaria scenografia.

In estrema sintesi è la storia di tre individui immersi nell'epopea del gioco d'azzardo (e delle pesanti infiltrazioni della malavita) che oltrepassano i limiti per orgoglio, arroganza, ubriacatura da denaro facile e nella loro caduta, che è anche una cacciata dal paradiso, fanno crollare un impero.


Tutto è spinto al massimo per rendere l'idea di una città che non vive: si consuma, letteralmente.



La sorprendente, delirante e vestitissima (purtroppo), Sharon Stone (Oscar sfiorato) eguaglia in bravura (che fosse bella già si sapeva prima) i due strepitosi protagonisti maschili.



Robert De Niro con giacca rosa confetto, con scarpe e pantaloni bianchi da dandy tropicale, che monta su una Cadillac Eldorado dell'82: l'automobile esplode e fiammeggia, il corpo di lui viene proiettato in aria, sale, ricade, mentre la musica di Bach accompagna l'inizio della storia dell'ascesa e della caduta del protagonista, è da scuola del cinema.

Alta scuola. Indimenticabile.