GALANTUOMINI

Salento. Si ritrovano al funerale dell'amico d'infanzia Fabio, stroncato da un'overdose, il taciturno magistrato Ignazio (Fabrizio Gifuni) e la fiera Lucia (Donatella Finocchiaro), ex bambini felici ed inseparabili degli anni sessanta.

La donna è separata dal barista Infantino (Beppe Fiorello), padre di suo figlio, appassionato giocatore di biliardo col vizio della cocaina.

Il giudice, stimato e rientrato a Lecce dopo aver esercitato la professione nel Nord Italia, è da sempre innamorato della donna, di cui non sospetta la doppia vita: all'apparenza madre tranquilla nella realtà boss della Sacra Corona Unita.

Che atroce sorpresa.

GALANTUOMINI è un aspro dramma parapoliziesco, che si muove tra noir e melò, anche se in qualche scena fin troppo cruda ricorda certe fiction televisive, da cui si discosta largamente per l'esemplare analisi dei caratteri.

Profondamente immersi dal regista Edoardo Winspare, cognome inglese da italiano, nelle calde atmosfere del sud Italia, bravi la Finocchiaro, romantica eroina votata alla malavita e Gifuni, rigoroso uomo di legge travolto dalla passione.