CHE BELLA GIORNATA

Milano. Bocciato per la terza volta all'esame per entrare nell'Arma, il presuntuoso zoticone Checco (Checco Zalone), che per vivere fa il security di una discoteca della Brianza, riesce a farsi piazzare alla sicurezza del Duomo, grazie alla raccomandazione di uno zio presso il vescovo di Milano.

Ecco il fesso che fa per noi, pensa il terrorista arabo Sufien, che incarica la graziosa sorella Farah (Nabiha Akkari), fingendosi una studentessa, di farne l'inconsapevole apripista di un attentato nientemeno che alla Madonnina.

Checco abbocca immediatamente all'amo di Farah, lui pugliese di madre tarantina e lei “francese di madre bina”, ma quello che la ragazza non può immaginare è che la maggior minaccia per il prossimo e per il patrimonio artistico italiano è rappresentata da Checco stesso: un esplosivo connubio di ignoranza e beata, razzista ingenuità.

Spassosa commedia, scritta, musicata e interpretata dal clamorosamente simpatico Luca Medici, in arte Checco Zalone: un italiano medio in soluzione concentrata.

Stavolta il nostro eroe con i suoi sproloqui surreali sbeffeggia Chiesa e clero, Islam, Nord, Sud, terrorismo, missioni di pace e carabinieri in una miscellanea di gag, a volte davvero irresistibili, confermando di possedere una scintilla di genialità, che gli permette di conquistare critica e pubblico, che lo premia con masse oceaniche nelle sale.

Insomma CHE BELLA GIORNATA  è un film dirompente, estremamente irriverente e assolutamente divertente.

Con numeri da record.