LA RECLUTA

Los Angeles. Non fa salti di gioia, anzi, il ruvido sergente Nick Pulovski (Clint Eastwood), poliziotto veterano ed indisciplinato, quando gli affiancano il piagnucoloso pivellino zelante David Ackerman (Charlie Sheen), tormentato appartenente ad una famiglia di ricconi.

I due inseguono la primula rossa Strom (Raul Julia) capo di una spietata gang di ladri d'auto e socio della seducente Liesel (Sonia Braga).

La recluta  è un discreto poliziesco, abbastanza scontato ma vivacemente su di giri, che sfrutta una storia già vista ( il rapporto poliziotto vecchio/poliziotto giovane si è visto molte volte).

L'arzillo sessantenne (all'epoca) Clint Eastwood, che ha prodotto, diretto e interpretato il film, si dimostra capace di rinnovare gli stereotipi del cinema d'azione con una grande cura, un sapiente uso della luce e del suono, una sagacia di montaggio, la strepitosa sequenza iniziale dell'inseguimento in una Los Angeles notturna, imprese atletico-acrobatiche alternate a gag a ripetizione.

Il suo Pulovski – battuta sarcastica facile, metodi drastici e antibuonista – è un alter ego di Callaghan, aggiornato e corretto agli anni novanta,  che nel secondo tempo cede la parte dell’eroe a Sheen, mutatosi da incravattato pivello (con trauma infantile alle spalle) a vendicatore rabbioso e sanguinolento.

E visto che c'è il nostro Clint tirato a lucido si produce in acrobazie erotiche negate a ben più verdi contorsionisti: guardare per credere come, pur legato a una sedia, si diletta con l'ardente e famossissima attrice di soap opera Sonia Braga, che qui interpreta una spietata e silenziosa malvivente.