GORKY PARK

Mosca. Nell'immenso parco Gorky ecco, sepolti sotto la neve, tre cadaveri scarnificati. L'ostinato, bravo ed onesto, funzionario sovietico, l'ispettore Arkady Renko (William Hurt) sospetta del Kgb.

Indagando, il poliziotto conosce Irina (Joanna Pacula), una bella siberiana dissidente, proprietaria dei pattini trovati ai piedi di una delle vittime.

Poi s'imbatte anche in Jack Osborne (Lee Marvin), un losco uomo d'affari americano commerciante di pellicce e infine in William Kirwill (Brian Dennehy), detective giunto dagli Usa per vendicare l'assassinio del fratello.

Diffido di tutti e tre, ma a letto, chiaramente, mi porto lei.

Zibellino ci cova.

Più che passabile poliziesco con love story incorporata dotata di straziante addio alla "Casablanca" (tra la neve). Un po' macchinoso, violento il giusto, macabro dove occorre e ricco, fin troppo, di colpi di scena.

In ogni caso è da non perdere, specialmente per l'originalità dell'assunto moscovita, un'atmosfera non convenzionale.

Peccato manchi un regista: Michael Apted non è il massimo e il film non riesce a staccarsi totalmente da un'ambientazione asettica, un po' fredda, come la Mosca del film.

Girato in Finlandia.