ANCHE GLI ANGELI MANGIANO FAGIOLI

New York, 1929. Svelti con le mani e pronti col cervello, il campione di catch Charlie (Bud Spencer) e Sonny (Giuliano Gemma), scopino in una palestra di arti marziali, si fanno ingaggiare dal boss Angelo, detto Sorriso (Robert Middleton).

Dovranno riscuotere i pedaggi dai negozianti di Little Italy, protetti, per così dire, dal capobastone e poi, promossi incautamente killer, ammazzare i componenti di una gang rivale. 

Purtroppo i cuori sono d'oro, sarà dura far finta di aver eseguito entrambi i compiti. Alla fine si schierano presto dalla parte delle vittime contro chi li taglieggia.

E sarà ancor più difficile svignarsela quando il furibondo mafioso cercherà di dargli la prevista lezione.

Dopo il successo internazionale dei due “spaghetti-western” di Trinità, il romanissimo Enzo Barboni, autoribattezzatosi Clucher per ragioni puramente commerciali, con questo ANCHE GLI ANGELI MANGIANO FAGIOLI applica la sua ricetta ad una gustosa parodia del cinema dei gangster, elegante nei costumi e scintillante nelle auto d'epoca.

In pratica il regista sposta l'azione dal West all'America anni '30 (ricostruita incredibilmente bene).

Funzionano le ambientazioni, il ritmo è costante, i dialoghi spesso brillanti e le musiche memorabili (molto orecchiabile è la canzone "Angels and beans" dei grandi Oliver Onions).

Il simpatico Bud Spencer ha, come spesso gli capita, la mano pesante e tira sganassoni terrificanti manco si trovasse ancora sul set di un qualsiasi spaghetti western.

Gli fa da spalla, in attesa che torni il legittimo partner Terence Hill e senza farlo rimpiangere troppo, il molto sorridente Giuliano Gemma.




Grande successo popolare.