IL CORAGGIO DELLA VERITA'

Washington. Pur se scagionato, è oppresso dai rimorsi il colonnello di colore Nat Serling (Denzel Washington): durante la guerra del Golfo ha fatto sparare per errore su un carro armato americano.

Ora proprio a lui tocca di accertare con un inchiesta se il capitano pilota Karen Walden (Meg Ryan) caduto sul campo nelle confuse fasi di un'azone di guerra vicino a Bagdad meriti, prima donna nella storia,l'onore di una medaglia al valore per l'eroismo dimostrato fino all'estremo sacrificio.

Cos’è realmente accaduto e chi ne è autentico testimone? Serling riesamina, si interroga, scruta, si trascina il dramma di quel 25 febbraio (in cui siamo continuamente reintrodotti tramite la più o meno sentita testimonianza, la memoria di ogni membro di quell’equipaggio da lei comandato) ma l’unico vero giudice sembra essere ognuno di noi.

Discreto dramma psicologico con risvolti gialli diretto dal regista Ed Zick, che nonostante la debolezza dell'intreccio coinvolge per il ritmo serrato e la curiosità di conoscere la reale versione dei fatti, raccontati attraverso contrastanti flashback.
La Guerra del Golfo fa da cornice a questa “storia di uomini” (prima ancora che soldati) che vede come unico possibile punto di raccordo il protagonista, nella cui indagine l’intricato sovrapporsi degli eventi sembra riprendere definitivamente il filo.





Si passa da scene di assoluta calma a ricordi terribili sulla guerra, e l'attenzione dello spettatore non viene mai meno, fino alla scoperta della verità, in un finale toccante.

Le dosi massicce di retorica affogano le timide polemiche pacifiste.
L'imbolsito, ma sempre bravo, Denzel Washington deve accontentarsi di incontrare soltanto nei titoli la deliziosa Meg Ryan.