LA LICEALE, IL DIAVOLO E L'ACQUASANTA

Tre episodi, tra Inferno e Paradiso.
Paradiso andata e ritorno. La bionda ballerina e cantante Luna (Gloria Guida) è pronta a sacrificare l'innocenza per far carriera, nemmeno l'implorante angelo custode Ciclamino, innamorato della ragazza sulla quale deve vegliare, riesce a farle cambiare idea.

Amore e manette. Un poco sveglio agente di polizia (Alvaro Vitali) deve portare un travestito alla centrale ma anche prendere la sua ragazza in arrivo alla stazione. Nel tentativo di far conciliare i due impegni, l'agente finisce col farsi rubare la ragazza dal travestito.

Povero diavolo.Il malmesso odontotecnico Lino (Lino Banfi), per evitare lo sfratto, vende l'anima al diavolo. Purtroppo si accorge si aver venduto il corpo e l'inviato di Satana (Pippo Santonastaso) si rivela un gay piuttosto focoso.

Penosa farsa di lana grossissima, diretta dal pregiudicato cinematografico Nando Cicero (Ultimo tango a Zagarolo, W la foca, La dottoressa del distretto militare), che sarebbe tra i favoriti per un ipotetico Leone d'oro della volgarità, visto che in questo film si erge alle vette del trash italico.





Dal punto di vista comico è salvabile solo il terzo episodio, con un buon Lino Banfi, che sfiora però pericolosamente le colonne d'Ercole del cattivo gusto, e Pippo Santanastaso nei panni di un diavolo sufficientemente comico, dal punto di vista estetico è invece passabile solo il primo siparietto, sorretto miseramente dalla bellezza della Guida, con la bionda attrice in grande spolvero che nonostante la brevità del tempo a disposizione (una ventina di minuti) ci mostra di tutto e di più.




Non fondamentale. Il film dico, mica Gloria Guida.